VINO, IL NETTARE della CONTAMINAZIONE

Pubblicato da: Mauro Mari In: Winews Su:

"Chi la letama l'ottiene, chi la pota la costringe a fruttar bene". Questo antico detto popolare sottolinea l'importanza della mano dell'uomo per ottenere un vino di qualità. Ma non è stato sempre così....

"Chi la letama l'ottiene, chi la pota la costringe a fruttar bene". Questo antico detto popolare sottolinea l'importanza della mano dell'uomo per ottenere un vino di qualità. Ma non è stato sempre così. Nel corso dei millenni l'incontro fra i popoli ha permesso lo scambio di saperi diversi e la sedimentazione di un patrimonio di conoscenze che oggi chiamiamo viticoltura moderna. Scenario principale di tale CONTAMINAZIONE è stata l'Italia, porto naturale al centro del Mediterraneo e luogo di incontro e di scambio di merci, tradizioni e culture. Emblematico a tal proposito è il caso della potatura e dei relativi sistemi di allevamento. 
La domesticazione della vitis vinifera comincia 9000 anni prima di Cristo nella zona del Caucaso. Gli egizi sono i primi a capire l'importanza della gestione del verde per ottenere un buon vino. I GRECI, attenti osservatori, copiano e sviluppano tali tecniche, e le portano con loro lungo le coste del Mediterraneo. L'arte ellenica si basava sulle forme basse come gli alberelli, ancora oggi molto presenti al Sud. 
Parallelamente a quella greca, a partire dal 3000 a.c. in Italia si sviluppa la civiltà ETRUSCA, che prevede forme di allevamento "alte", perlopiù sfruttando sostegni vivi come gli alberi di pioppo, olmo e frassino (tendone, pergola e sylvoz derivano da queste). Le tecniche etrusche non vanno troppo per il sottile e mirano soprattutto alla quantità, con risultati qualitativi abbastanza grezzi. Saranno i Romani ad assemblare l'eredità agronomica di greci ed etruschi, e a portare la viticoltura in Germania, Francia e Spagna, cambiando le tecniche a seconda dei casi e delle necessità. BACCO sarà l'erede del greco Dioniso e dell'etrusco Fufluns, dei del vino a cui venivano dedicati riti e sacrifici. Il vino diventerà poi il centro del rito eucaristico cristiano e i monaci diverranno i custodi dell'ars vinifera del mondo antico, traghettandola fino ai giorni nostri.

*(FOTO, Fezzigna VINI)

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